Castellammare del Golfo

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La storia di Castellammare del Golfo


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Castellammare nasce come “Emporium Segestanorum”, che in latino significa “porto della vicina Segesta”. Il termine “emporion” designava una località marittima adibita allo scarico, al deposito e alla vendita di merci e fino all'arrivo degli Arabi la sua storia si identifica con quella della città elima. Si ipotizza che l'emporio esistesse già a partire almeno dal V sec. a. C. Sia negli scritti di Erodoto sia in quelli di Diodoro Siculo e di Tucidide (a proposito della spedizione ateniese in Sicilia del 415 a. C.) più volte si parla di navi che andavano o venivano da Segesta. A trattare del porto segestano in maniera esplicita sono, però, Strabone e il geografo Tolomeo, che tuttavia dà un'errata collocazione del sito, forse per un mero errore materiale nella trasmissione del testo.

Con l'arrivo degli arabi agli inizi dell’800 il paese prende il nome di “al-madarig”, "le scale", nome riconducibile alla scalinata che dalla parte più alta del bastione fortificato conduceva al porto. Tale traduzione risale al 1880-81 e si deve allo storico Michele Amari. Successivamente lo storico e archeologo Ferdinando Maurici fa giustamente notare che vi è un'inequivocabile assonanza fra “al-madarig” e i termini spagnolo “almadraba” e francese “madrague”, entrambi di probabilissimo etimo arabo e corrispondenti all'italiano "tonnara". Grazie al “Libro di Re Ruggero” del geografo berberi Idrisi, sappiamo che a metà del XII sec.,“al-madarig” era lo sbocco a mare di Calathamet (volgarizzazione di “Qal’at al-hammah”, "la rocca dei bagni", costituita da un insediamento e un castello che sorgevano sul rilievo che sovrasta le attuali Terme Segestane) e dell'intero territorio segestano che ormai da secoli non aveva più Segesta come centro principale bensì appunto Calathamet. Una continuità ininterrotta di importanza fra l'antico emporio di Segesta e la medievale “al-madarig” non è documentata ma può essere soltanto presunta.

Sono gli arabi a realizzare il primo nucleo del "castello a mare" poi ampliato dai Normanni. L'edificio fortificato venne edificato su di uno sperone di roccia a ridosso del mare e collegato alla terraferma per mezzo di un ponte levatoio ligneo

La denominazione “castrum ad mare de gulfo”, da cui l'attuale nome, risale al secondo millennio, quando Castellammare diviene dapprima importante fortezza dei Normanni, poi degli Svevi e infine centro di battaglie fra Angioini e Aragonesi. Nel 1314 Roberto d’Angiò conquista Castellammare, la cui guarnigione si arrende sembra senza opporre resistenza. Nel 1316 sono gli Aragonesi con Bernardo da Sarrià a impadronirsi del castello distruggendone parte delle fortificazioni e una delle tre torri. La guerra si conclude con la vittoria di Federico II e il porto verrà chiuso alle attività commerciali in ragione del tradimento in favore degli Angioini.

Castellammare tornerà a crescere dopo i Vespri, quando la cittadina fu terra baronale di proprietà di Federico D’Antiochia e diventa importante polo commerciale legato all'esportazione del grano- a questo periodo riale l'ampliamento del castello sul mare. Questo, esattamente il 10 gennaio 1338, da proprietà demaniale regia diventa baronia sotto Raimondo Peralta.

Fino al 1500 Castellammare aveva un ruolo prettamente commerciale con l'entroterra e la cittadina era scarsamente abitata. Il nucleo originario attorno al castello viene protetto nel 1521da una prima cinta muraria (la seconda cinta muraria fu completata nel 1587 con 3 porte di accesso). Essa tuttavia non deve avere dato molta sicurezza all'abitato visto che l'incremento demografico fu irrilevante per tutto il secolo. L'insuccesso del ripopolamento sarà dovuto principalmente alle incursioni saracene. Tra la fine del Cinquecento e l'inizio del Seicento il paese si espande lungo l'asse nord-sud.

Alla fine del Settecento e inizi dell'Ottocento con lo sviluppo di colture intensive (viti soprattutto) aumenta il fabbisogno di manodopera e diviene più numeroso il ceto contadino e si assiste a un notevole flusso immigratorio: se nel 1774 vi erano 3859 abitanti, nel 1798 se ne contano circa 6.000. All'incremento demografico contribuì la fortificazione del borgo attorno al castello. Tanto che nel 1798 è possibile individuare tre stadi morfologici ben distinti: il nucleo del castello, la città murata e la città fuori le mura.

Ampliandosi sempre di più, il porto diviene il fulcro dell’attività e del lavoro. Il porto fu dotato di strutture fisse di attracco solo nel 1890 (anno di costruzione della banchina), e nel 1907, all'estremità del molo, sarà collocata la gru da tre tonnellate.

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